
Pubblicazioni
L'incantesimo dell'equilibrio
Una raccolta delle principali sculture di Gianluigi Pistone.
72 pagine
Lo stone balance o pietre in equilibrio è una espressione artisitca, una disciplina mentale, un gioco e molto altro.
​
Consiste nel porre in equilibrio delle pietre senza nessun supporto o artificio (colle, chiodi, ecc...) se non l'equilibrio stesso e la forza di gravità.
​
Questo esercizio ha origini antichissime, veniva praticato dai monaci Zen come pratica di meditazione.
Infatti fin dai primi approcci ci si accorge dello scambio di energia tra il balancer o bilanciatore e le pietre stesse e dell'effetto benefico che ne deriva.
​
Mettere pietre in equilibrio richiede concentrazione, pazienza, umiltà, ricerca; in cambio si riceve soddisfazione, rilassamento mentale, appagamento estetico, gioia vera.
​
Lo stonebalancing, oltre ad essere una attività per me fondamentalmente ludica, è portatrice di significati molto profondi come metafora dell'impermanenza della vita, concetto fondamentale di molte filosofie e religioni.

Infatti costruire sculture in precario equilibrio, consapevoli del carattere effimero delle stesse, rende più coscienti della caducità della vita stessa, dell'importanza di vivere intensamente e con gratitudine ogni momento.
​
Il tempo che si impiega a costruire degli equilibri precari, belli ed estremi, è inversamente proporzionale a quanto restano in piedi le sculture: pochi secondi o minuti, talvolta non si ha nemmeno il tempo di fotografarli perchè crollano prima.
​
Quando riesce ad ottenere l'equilibrio, il balancer sente una sorta di pace interiore, difficile da descrivere, una profonda armonia con la natura, rilassamento.
​
Per molti lo stonebalance è una vera terapia preventiva anti stress.
​
Questa forma di espressione artistica creativa fa parte della più generale land art.
​
Negli ultimi anni movimenti artisitici nati in tutto il mondo hanno promosso la diffusione dello stone balancing.
​
I luoghi dove si creano gli equilibri sono le spiagge, le scogliere sul mare, i torrenti, i fiumi e ovunque vi siano pietre idonee, dove sia possibile l'immersione e l'interazione con la natura, nel silenzio e nell'estraneazione dallo scorrere del tempo, così da favorire la concentrazione e la creazione artisitica.